Introduzione
Elias Portolu è uno dei maggiori romanzi della scrittrice premio Nobel per la letteratura Grazia Deledda. Il testo ebbe una storia editoriale molto particolare: fu pubblicato inizialmente a puntate sulla rivista Nuova Antologia nel 1900 per poi essere raccolto in volume nel 1903. A distanza di 14 anni, nel 1917, l’autrice, ormai affermatasi grazie al romanzo Canne al vento, lo riprese in mano e lo modificò ampiamente per una nuova pubblicazione le cui edizioni si succedettero sino al 1928, anno in cui ricevette il prestigioso riconoscimento dall’Accademia di Svezia. Il romanzo tratta i temi della passione umana e della redenzione, che il protagonista vive come una lotta per la ricerca di una giusta morale, vivendone intensamente il dolore.
Trama
Elias Portolu fa ritorno in Barbagia, regione della Sardegna, dopo un periodo di prigionia durante il quale ha abbracciato la fede e la redenzione per la sua vita passata. Qui incontra Maddalena, moglie di suo fratello Pietro, di cui si innamora perdutamente. I due, vicendevolmente attratti l’uno dall’altro, commettono adulterio. Di nuovo in preda al tormento per la propria natura, Elias decide di iniziare un percorso che lo porterà a diventare prete, mentre il fratello muore riconoscendo il figlio nato dal rapporto tra Elias e Maddalena. Nonostante le suppliche di lei, che lo esorta a sposarla e crescere il bambino come legittimo padre, Elias prende gli ordini da sacerdote. Qualche anno dopo, quando il piccolo morirà, Elias, roso dalla colpa per la sua scelta di vita cadrà definitivamente nella disperazione.
Personaggi
- Elias Portolu: il protagonista della vicenda vive un profondo dramma morale innescato dall’incapacità di gestire i propri desideri. Dilaniato dal conflitto tra passione e senso di colpa, è condannato a prendere decisioni che innescano, quali esse siano, meccanismi tragici. Il profilo del personaggio è perciò quello, novecentesco, dell’inetto, il cui desiderio di passione è destinato a incanalarsi in scelte tragiche o funeste per se stesso e per chi lo circonda.
- Maddalena: il personaggio è descritto attraverso la sua forza passionale nel rapporto che instaura con Elias e non riesce, viceversa, ad instaurare con Pietro, suo legittimo marito. La forza dell’amore è l’elemento che sconvolge il proposito di redenzione di Elias e lo getta di nuovo nella commiserazione. A differenza del protagonista, dopo la morte di Pietro vive un ravvedimento che la porta a scongiurarlo di rettificare e legittimare il loro legame, senza successo.
Temi principali
In Elias Portolu il tema principale è quello della fragilità dell’individuo e dell’essere umano. Già in questo testo l’autrice utilizza la metafora dell’essere umano come “canna al vento”, che sarà poi il titolo del suo romanzo di maggior successo. Il conflitto ottocentesco tra bene e male vissuto dal personaggio si tinge di un’atmosfera psicologica tipica del XX secolo: Elias è infatti un uomo dominato da passioni, gelosie e desideri che entrano in conflitto costante con le sue ambizioni morali e la volontà di redenzioni. Il tutto immerso in una chiave di interpretazione antropologica, quella dei modelli culturali sardi, marchio di fabbrica della scrittrice, con i quali il protagonista interpreta, probabilmente in maniera erronea, la propria sofferenza psicologica.
Riassunto
Il periodo trascorso in prigione ha profondamente segnato la coscienza di Elias Portolu quando questi fa finalmente ritorno nel nuorese dalla famiglia. Pervaso da un forte desiderio di redenzione, egli non desidera altro che riabilitarsi e proseguire una vita finalmente retta.
Il proposito del protagonista è presto sconvolto dall’incontro con Maddalena, promessa sposa del fratello Pietro. Il matrimonio tra i due entra in crisi già dal primo periodo dopo esser stato celebrato e, nonostante i continui e giusti dubbi sollevati dal saggio zio Martinu e dal prete Porcheddu nella testa del tormentato Elias, tra il protagonista e Maddalena l’attrazione scoppia in un culmine di passione che li porta a commettere adulterio. Di nuovo in balia dei propri desideri irrefrenabili, Elias comprende che per evitare lo scandalo è per lui giusto abbandonare ogni rapporto con Maddalena e intraprendere la via definitiva verso la redenzione morale, ossia il sacerdozio.
A distanza di alcuni mesi, la situazione si complica ulteriormente. Dalla relazione con Elias Maddalena ha concepito un figlio che si appresta a vivere senza padre dato che Pietro è in punto di morte per un’infezione ai reni.
Quando il fratello muore riconoscendo il figlio nato dall’adulterio, la moglie si reca disperata da Elias, ormai in procinto di prendere gli ordini, per pregarlo di rinunciare al suo proposito vocazionale e crescere il figlio da lei avuto come marito e padre. Ormai provato dai suoi peccati precedenti, Elias rifiuta lasciando la donna e il bambino al proprio destino. Quando dopo alcuni anni il bimbo, prematuramente malato, muore, il protagonista lo vede spegnersi tra le proprie braccia, cadendo nella disperazione per non aver saputo scegliere tra la propria redenzione e il compimento dei suoi legittimi doveri paterni.
Analisi e Commento
In Elias Portolu confluiscono diverse influenze letterarie che nel loro insieme vengono messe al servizio dell’idea del mondo dell’autrice, la quale vede la condizione umana come fragile e sempre minacciata dalla natura e dagli eventi, in piena ottica decadente. A questa visione delle cose, gli uomini “canne al vento”, la scrittrice accoppia uno stile ereditato dal Verismo, per il quale l’ambientazione sarda incide, con la cultura che essa porta in dote, sul punto di vista attraverso cui il narratore e i personaggi stessi interpretano la loro sorte e la loro interiorità.
Il conflitto tra desiderio e redenzione non è infatti letto da Elias come psicologico, ma come prodotto della lotta incessante tra Satana e Dio e i meccanismi di scandalo, disonore familiare e rapporti secondo l’ottica tradizionale della famiglia rurale, sulla quale nulla può la saggezza e l’equilibrio di personaggi come zio Martinu o il parroco Porcheddu, che consigliano a Elias rispettivamente di portare alla luce l’amore proibito o di evitarlo.
Teso tra due tensioni morali ugualmente forti, Elias finisce per essere fondamentalmente un inetto, personaggio tipico novecentesco (si pensi agli antieroi di Italo Svevo), le cui scelte si impigliano in errori, ripensamenti e ostinazioni decisamente tragiche perché destinate a ferire se stesso chi gli si trova intorno. Modello di questo personaggio, anche per numerose affinità nella trama all’inizio del romanzo, è il Dostoevskij di Delitto e castigo, grandissimo ottocentesco romanzo sulla forza della passione e il senso di colpa che la Deledda prende a modello trapiantandone i temi dalla Russia alla Sardegna di fine Ottocento, terra ancora legata a modelli culturali antichi e solo parzialmente influenzati dalla modernità del continente.