Introduzione

Chichibio e la Gru è una delle novelle più famose del Decameron di Giovanni Boccaccio ed è precisamente la quarta della VI giornata. Il Decameron è la più importante opera in prosa della letteratura italiana medievale e Giovanni Boccaccio è giustamente considerato il primo grande scrittore italiano, dal quale si inaugura poi la grande tradizione della prosa italiana. Si tratta di un novelliere a cornice in cui dieci giovani decidono di abbandonare Firenze, preda della feroce peste nera, per ritirarsi in una villa in campagna. Decidono di ingannare il tempo narrando novelle ed eleggendo ogni giorno un re o una regina, responsabili della scelta del tema della giornata.
Chichibio, tra la gamma dei personaggi della giornata, è appunto un esempio di arguzia popolare che riesce a evitare l’ira del proprio signore attraverso l’ironia.

Temi principali

Come recita l’intestazione dell’intera giornata e come le altre novelle a cui si accompagna, Chichibio e la gru è una novella che celebra l’arguzia e la prontezza di spirito. Chichibio è un personaggio di estrazione popolare che si ritrova ingannato da Brunetta, che sfrutta la sua vanità per accaparrarsi la coscia di gru imbottendolo di promesse amorose. Il fatto di essere un chiacchierone, tuttavia, non ha un’accezione negativa nel pensiero di Boccaccio, in questa novella come in tutto il Decameron: nella sua ingenuità il cuoco ha il merito di mostrare sempre e comunque una solenne faccia tosta, la quale viene apprezzata dal padrone, capace di cogliere l’ironia della situazione e divertirsene. Tutta la novella è perciò immersa in un’atmosfera leggera, in cui sono esaltati la furbizia e il senso dell’umorismo come qualità necessarie per stare al mondo e vivere una vita tutto sommato felice nonostante i guai in cui è impossibile non incappare.