[Video] Intervista ad Elio Vittorini che parla di Carlo Emilio Gadda
Io ho detto semplicemente questo, che bisogna sempre ricordarsi che accanto ai libri che si possono considerare dei beni di consumo ci sono dei libri che invece hanno l’importanza di essere dei mezzi di produzione. E che a questi dobbiamo rivolgere l’attenzione maggiore perché sono quelli che ci interessano per la storia della letteratura e della cultura insieme perché finiscono per avere significato culturale proprio questi che hanno un valore di mezzo di produzione. Allora, qui sarebbe da spiegare cosa si intende come mezzo di produzione. Vi spiego meglio con una metafora più diretta. Facciamo una distinzione tra una letteratura che ha una funzione venosa – il sangue delle vene sfruttato che viene riportato verso i polmoni – una letteratura dunque priva di ossigeno, una letteratura che usa quello che è stato fatto da altri, e poi distinguo invece con una letteratura che ha una funzione arteriosa, quindi che ha una funzione di portare il sangue ricco a nutrire la vita degli altri.
Allora, con questa distinzione ho cercato di dimostrare la grande funzione che ha in questo momento Gadda. Io ho dimostrato molto sommariamente perché Gadda esercita questa funzione arteriosa ma non soltanto per l’Italia ma in un senso internazionale, questo senza aver voluto offendere nessuno. Di Gadda potrei dire tante cose, il mio primo articolo su Gadda l’ho scritto nel 1931, ero un ragazzino, Gadda aveva 40 anni circa. Un’altra volta nel ’34, sempre l’ho seguito. Gadda era ignorato da tutti e a me sembra che ora sia venuto il momento giusto in cui lui può avere il suo valore nella cultura italiana.