Analisi e Commento
Animano il romanzo di Ugo Foscolo, le Ultime lettere di Jacopo Ortis, i conflitti interiori e quelli sociali di un giovane irruento e passionale: l'amore è tormento, lo sradicamento dalla patria condizione di isolamento e negazione, la morte unica evasione da tanta infelicità.
È questo, infatti, il termine con cui il protagonista Jacopo si designa ripetutamente lungo il romanzo: infelice. Infelice della situazione storica vissuta (Jacopo è infatti un giovane patriota che subisce la cessione di Venezia all'Austria con il trattato di Campoformio e l'avvento del nuovo tiranno Napoleone), della delusione scaturita dal fallimento di ogni speranza rivoluzionaria, di un patriottismo privato di ogni suo senso e costretto all'esilio, allo sradicamento più assoluto che non permette alcun inserimento nel mondo contemporaneo. In questa condizione di insoddisfazione politica e storica, si innesta poi un nuovo tipo di delusione, quella amorosa, che rappresenterà il nuovo apice di sofferenza di Jacopo, per cui il giovane sarà condotto gradualmente al suicidio, a quella morte, in senso materialistico e nichilistico, di nulla eterno.
Jacopo è un narratore che racconta la sua storia in prima persona e lo fa attraverso la forma di un romanzo epistolare molto diffuso nel Settecento: ciò permette la possibilità di far coincidere il tempo della storia al tempo del racconto, istruendo il lettore su quanto accade man mano che gli eventi si verificano e coinvolgendolo in tutta l'emotività che il romanzo non stenta a trasmettere.
Questo narratore così appassionato e disperato è, dunque, un'eco del giovane Werther goethiano ma se il parallelo è coerente dal punto di vista del nodo fondamentale dell'intreccio (un giovane che si toglie la vita perché innamorato di una donna già destinata in sposa ad un altro) e dal punto di vista del nucleo tematico (un giovane intellettuale che non riesce ad inserirsi nel tessuto sociale), diventa poco convincente quando si vanno ad analizzare i caratteri del conflitto: Jacopo Ortis non vive il dramma di cui è protagonista il giovane Werther, non soffre solo del rifiuto della società a cui appartiene, ma vive un'angoscia più profonda generata da un forte senso di mancanza che investe ogni campo della sua esistenza: mancanza di una patria, mancanza di un tessuto sociale nuovo, mancanza di una donna. Questo perché Jacopo non vive il bisogno di un mondo diverso, ma la delusione dei tentativi fatti per poterlo avere.
Dunque, il narratore Jacopo riflette moltissimo la personalità stessa del suo scrittore Foscolo, ma è anche vero che i risvolti della vita dell'autore sono granché differenti: pur immerso in una serie di delusioni e sconfitte, Foscolo non si uccide, la vita resta qualcosa da difendere comunque, a tutti i costi.
Ecco che è ben visibile come il primo romanzo, le Ultime lettere di Jacopo Ortis, sia sì il documento di una crisi, ma contenga già in sé i presupposti per un suo superamento. Piccoli indizi di questa evoluzione del pensiero foscoliano dal materialismo assoluto al distacco rassegnato della riflessione sono, infatti, ben individuabili lungo tutto il romanzo: si pensi alla menzione della morte connessa al sepolcro, alla fine di un'esistenza sì, ma anche alla garanzia di un posto stabile, senza più sradicamento e senza estraneità, alla consolazione dei “pochi uomini buoni” che renderanno omaggio a quella vita spenta, alla terra come “grembo materno” (temi ampiamente affrontati ne I sepolcri); oppure si pensi alle illusioni a cui il protagonista, in preda all'amore, cede: le arti, la bellezza, il sentimento coinvolgente verso una donna. Tutto questo è espressione sentita di quel mondo classico a cui il poeta in qualche modo sente di appartenere; si tratta del mondo antico come vero paradiso di armonia che per vivere serenamente non temeva le illusioni dei miti lontani, ma si opponeva, in tal modo, al pensiero freddo e razionale della filosofia moderna (temi alla base della scrittura de Le Grazie).
Il disseminare il romanzo di tanti spunti di possibile rinascita, dunque, conferisce all'opera di Foscolo una vitalità senza pari, sebbene il suo protagonista, instancabile lottatore, alla fine decida di liberarsi di quella vita tanto oppressiva e ingiusta. Jacopo muore perché, in un futuro Foscolo, nasca il personaggio di Didimo Chierico, tanto distaccato e razionale, padrone dei suoi istinti e detentore di un saldo dominio, quanto il primo eroe era emotivo e sentimentale. Jacopo è solo l'inizio, la passione smodata di un giovane eroico a cui, il vecchio Parini incontrato a Milano, saggio per l'esperienza della storia recente, deve ricordare: “Un giovine dritto e bollente di cuore, ma povero di ricchezze, ed incauto d'ingegno quale sei tu, sarà sempre o l'ordigno del fazioso, o la vittima del potente”.
E’ vero, le Ultime lettere di Jacopo Ortis “contengono già in sé i presupposti” per il superamento della crisi. La vita e l’ opera di Foscolo diventano infatti la testimonianza del trionfo dello spirito sulla materia e della vita sulla morte. “Ma anche, grazie al superamento del suo nichilismo di fondo, attraverso la creazione, non facile, di una fede in valori assoluti, con cui è riuscito a dare un senso alla vita, Foscolo può diventare, in un periodo di insicurezza collettiva, come il nostro, un modello da seguire per un’umanità che ha bisogno di nuovi elementi di orientamento e soprattutto di ricominciare a credere nel futuro”: tratto da “Ugo Foscolo: il trionfo della vita sulla morte” di Noemi Di Gioia, ed. ePubblica,2012, http://www.epubblica.com/ebook/ugo-foscolo-il-trionfo-della-vita-sulla-morte-53.aspx
Ringraziandovi anticipatamente per aver avuto l’idea geniale di creare questa pagina, devo complimentarmi per la chiarezza e correttezza dimostrata nell’analisi dei testi. Spero la pagina possa crescere sempre di più in varietà di contenuti. Detto ciò vi saluto e torno a ripassare Foscolo.
Thomas (studente superiori)
Grazie mille Thomas 😉
Grazie mille, mi è piaciuto molto questo testo che mi ha aperto le idee riguardo Ugo Foscolo e le sue opere fantastiche. Mi potete dare un consiglio: liceo classico o scientifico??
Innanzitutto grazie a te. Per quanto riguarda la scelta questo dipende davvero dalle tue preferenze. Sono entrambe scuole valide, ma ovviamente la prima è più orientata alla materie letterarie, mentre la seconda a quelle scientifiche. Ma molto dipenderà anche dai docenti. Scegli in base alla tua preferenza e non farti influenzare ;).